Caricamento

Nel partito che vorrei

Il partito che non c’è, non ci sarà mai.

Quando interagite con me non ditemi:
“Ma allora questo leader politico, ma allora l’altro leader politico, ma secondo lei può nascere un centro liberale?
Vi prego non venite da me a fare considerazioni di questo tipo, perché ne abbiamo le tasche piene.
Restate realisti, restate Cinici e vedrete che ne avrete un beneficio: non ne avrà un beneficio il paese, ma probabilmente voi non sarete sedotti e abbandonati dai Signori delle Tessere Elettorali, di qualunque angolo visuale stiamo parlando; sinistra, destra, centro, voteranno i morti, voteranno i paesi, arriveranno pullman carichi di elettori!

Restate Cinici!

È  l’unico modo per sopravvivere nel mondo e soprattutto in questo relitto di paese che va alla deriva in mezzo al Mediterraneo.
Mario Seminerio

La presentazione del partito dei Basati


Indice dei contenuti

Ambiente – Energia

Mix energetico bilanciato

L’adozione di un mix energetico bilanciato, che includa sia fonti di energia nucleare che rinnovabili, è cruciale per affrontare le sfide attuali e future nel settore energetico. Entrambe le fonti presentano vantaggi distinti che, quando integrate in un sistema coeso, possono contribuire in modo significativo alla sostenibilità, all’affidabilità e alla riduzione delle emissioni di gas serra. Ecco alcune ragioni fondamentali per promuovere un mix energetico che comprenda sia il nucleare che le fonti rinnovabili:

  1. Affidabilità energetica continua: Le fonti rinnovabili, come il vento e il sole, sono intrinsecamente variabili e dipendono dalle condizioni meteorologiche. L’energia nucleare, al contrario, offre una produzione costante e affidabile, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Questa complementarità aiuta a garantire un approvvigionamento energetico stabile, riducendo il rischio di blackout e garantendo la continuità delle attività.
  2. Riduzione delle emissioni di gas serra: Il nucleare produce elettricità senza emissione di gas serra durante il processo di generazione. L’integrazione di energia nucleare nel mix energetico consente di ridurre le emissioni di carbonio complessive, contribuendo agli sforzi globali per contrastare i cambiamenti climatici. Le fonti rinnovabili, come l’eolico e il solare, svolgono anch’esse un ruolo cruciale nella riduzione delle emissioni.
  3. Diversificazione del portafoglio energetico: Un mix energetico diversificato riduce la dipendenza da una singola fonte, migliorando la sicurezza energetica e mitigando gli impatti delle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime. In caso di problemi tecnici o di scarsità di una fonte, le altre possono compensare, garantendo una fornitura continua di energia.
  4. Sostenibilità a lungo termine: La combinazione di nucleare e rinnovabili permette di affrontare la crescente domanda di energia nel contesto di una transizione verso un futuro più sostenibile. Mentre le fonti rinnovabili continuano a crescere, l’energia nucleare può fornire un contributo significativo nella fase di transizione, garantendo un’energia pulita e a basse emissioni di carbonio.
  5. Innovazione tecnologica: Investire in entrambe le tecnologie incoraggia lo sviluppo e l’innovazione. Sostenere sia il settore nucleare che quello delle rinnovabili stimola la ricerca e lo sviluppo di tecnologie più efficienti, sicure e sostenibili nel lungo periodo.

Un mix energetico equilibrato che integri nucleare e fonti rinnovabili è cruciale per garantire un approvvigionamento energetico affidabile, sostenibile e adatto a fronteggiare le sfide ambientali e climatiche del XXI secolo.

Alcuni spunti di riflessione con dati alla mano

Costo: 3 miliardi di Euro

Riduzione dei SAD

L’impegno verso un mondo più sostenibile passa anche dalla riduzione dei SAD, ovvero di qualunque sussidio che abbia l’effetto, seppur non necessariamente l’intenzione, di produrre delle conseguenze, o di incentivare dei comportamenti avversi all’ambiente.

Ridurre i SAD (Sussidi Ambientalmente Dannosi) è cruciale per diversi motivi:

  1. Impatto Ambientale Positivo: I SAD possono incoraggiare comportamenti dannosi per l’ambiente. Riducendoli, si promuove una maggiore sostenibilità e si disincentivano pratiche dannose.
  2. Efficienza Economica: Molti SAD sono sotto forma di sconti fiscali per i consumatori di fonti energetiche. Eliminandoli, si può favorire l’efficienza economica, incoraggiando l’adozione di soluzioni più sostenibili e riducendo gli sprechi.
  3. Riduzione del Carico Fiscale: La maggior parte dei SAD è finanziata dai contribuenti. Eliminare o ridurre tali sussidi può portare a una riduzione del carico fiscale complessivo, consentendo una gestione più equa delle risorse pubbliche.
  4. Favorire l’Innovazione: La riduzione dei SAD può stimolare l’innovazione nei settori colpiti, poiché le imprese saranno spinte a trovare soluzioni più efficienti ed ecocompatibili senza dipendere dai sussidi.
  5. Focus su Settori Chiave: Concentrarsi sulle principali fonti di SAD, come l’energia e l’Iva agevolata, consente di massimizzare l’impatto delle politiche di riduzione, affrontando le aree in cui tali sussidi sono più significativi.
  6. Trasparenza e Responsabilità: La pubblicazione del “catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi” promuove la trasparenza e la responsabilità, permettendo una valutazione chiara dei costi ambientali e economici legati a tali sussidi.

La rimozione dei SAD, tuttavia, deve essere gestita con attenzione per evitare impatti negativi su settori vulnerabili e garantire una transizione equa verso pratiche più sostenibili.

Fatte le dovute premesse, riteniamo che il principale SAD da eliminare nel breve periodo sia rappresentato dall’Iva agevolata al 10% per la cessione, da parte di imprese, di abitazione non di lusso diverse dalla prima casa, che vale quasi 5 miliardi. Per tutti gli altri, si ritiene opportuno un approccio più pragmatico al fine di intervenire sul medio termine, riconvertendo in parte o in toto, tale spesa in ottica di contrasto ai cambiamenti climatici.

Qualche spunto di riflessione: Tagliare i sussidi ambientalmente dannosi, ma quali?

Recupero di spesa: 5 miliardi di Euro


Fisco e Spesa pubblica

Negative Income Tax

La Negative Income Tax (NIT), associata all’eliminazione della finta “no tax area” italiana, rappresenta un sistema fiscale innovativo con vantaggi e svantaggi da considerare attentamente. Vediamo quali sono i principali aspetti positivi e le sfide associate, nonché le ragioni per cui tale approccio potrebbe essere utile in Italia.

Vantaggi:

  1. Redistribuzione del reddito: La NIT funziona come uno strumento di redistribuzione del reddito, fornendo un sostegno finanziario diretto alle famiglie indigenti. Questo contribuisce a ridurre le disuguaglianze economiche, migliorando la coesione sociale.
  2. Incentivo al lavoro: A differenza dei sistemi tradizionali di welfare, la NIT non disincentiva il lavoro. Al contrario, fornisce un incentivo poiché ogni incremento del reddito da lavoro non comporta una perdita proporzionale del beneficio fiscale. Ciò potrebbe motivare le persone a cercare impieghi e migliorare la loro situazione economica.
  3. Semplificazione fiscale: L’eliminazione della “no tax area” semplifica il sistema fiscale, riducendo la complessità delle normative e semplificando il calcolo delle imposte. Ciò potrebbe ridurre i costi amministrativi sia per i contribuenti che per l’apparato statale.
  4. Minore evasione fiscale: Con un sistema fiscale più trasparente e meno complesso, è possibile ridurre le opportunità di evasione fiscale. La chiarezza delle regole potrebbe incentivare una maggiore conformità fiscale.

Svantaggi:

  1. Possibile disincentivo al lavoro: Nonostante l’incentivo intrinseco alla NIT, alcuni critici sostengono che il sistema potrebbe comunque disincentivare alcune persone dal cercare lavoro, poiché ricevono comunque un reddito minimo garantito.
  2. Sostenibilità finanziaria: Implementare un sistema di Negative Income Tax richiede risorse finanziarie significative. Garantire la sostenibilità a lungo termine e la copertura delle spese potrebbe rappresentare una sfida, soprattutto in periodi di instabilità economica.
  3. Complessità nell’implementazione: La transizione verso un sistema fiscale basato sulla NIT richiederebbe una riforma sostanziale e potrebbe incontrare resistenze politiche e sociali. L’implementazione richiederebbe attenzione ai dettagli per evitare potenziali effetti collaterali indesiderati.

Applicabilità:

  1. Riduzione della povertà: In Italia, dove la disuguaglianza economica è un problema rilevante, l’implementazione di una NIT potrebbe contribuire a ridurre la povertà e migliorare la qualità della vita per le famiglie a basso reddito.
  2. Semplificazione fiscale: Date le complessità del sistema fiscale italiano, l’introduzione di una NIT potrebbe semplificare le procedure e ridurre l’onere amministrativo, agevolando la gestione sia per i contribuenti che per l’amministrazione fiscale.
  3. Incentivo all’occupazione: In un contesto economico come quello italiano, con un tasso di disoccupazione significativo, la NIT potrebbe agire come stimolo all’occupazione, incoraggiando le persone a cercare e accettare lavoro senza il timore di perdere interamente i benefici fiscali.

Se implementata in modo oculato, la Negative Income Tax potrebbe rappresentare una soluzione innovativa per affrontare le sfide socioeconomiche in Italia, contribuendo a ridurre le disuguaglianze e a promuovere una maggiore partecipazione al mercato del lavoro.

Le stime indicano che la riforma fiscale, con la modifica delle aliquote e scaglioni, l’annullamento di detrazioni specifiche, la riduzione delle spese fiscali e l’introduzione della detrazione unica con imposta negativa, comporti un’imposta netta IRPEF di circa 138 miliardi di euro. Prima della simulazione, l’imposta netta è di 163 miliardi di euro, includendo il gettito aggiuntivo dall’annullamento delle detrazioni per figli a carico, sostituite dall’assegno unico. Considerando anche il bonus IRPEF di 16,03 miliardi di euro, il costo complessivo della riforma fiscale dovrebbe attestarsi intorno ai 9 miliardi di euro.

Fonti e spunti per approfondire il tema:

  1. COME funziona l’IMPOSTA NEGATIVA?
  2. Detrazione unica e imposta negativa per cambiare l’Irpef

Costo: 9 miliardi di Euro

Eliminazione del regime forfettario

L’eliminazione del regime forfettario è un argomento che può essere considerato da diverse prospettive, con vantaggi e svantaggi da valutare attentamente. Di seguito sono riportate alcune ragioni che possono sostenere l’importanza di ridimensionare o eliminare il regime forfettario:

  1. Equità fiscale: Il regime forfettario, sebbene semplifichi la dichiarazione dei redditi per determinate categorie di contribuenti, potrebbe essere percepito come inequabile. Alcuni sostengono che l’applicazione di aliquote fisse senza considerare la situazione finanziaria reale del contribuente potrebbe favorire ingiustamente chi ha redditi più elevati.
  2. Mancanza di progressività: Il forfettario non tiene conto della progressività fiscale, un principio fondamentale in molti sistemi fiscali. Questo potrebbe risultare in un carico fiscale relativamente più leggero per i contribuenti ad alto reddito rispetto a quelli con redditi più bassi, contribuendo alla percezione di un sistema fiscale meno equo.
  3. Limitazioni per la crescita delle imprese: Alcuni imprenditori potrebbero essere disincentivati a far crescere le proprie attività sotto il regime forfettario, poiché l’applicazione di aliquote fisse potrebbe comportare un aumento significativo dell’imposta in caso di incremento dei ricavi o degli utili.
  4. Complessità del sistema: Sebbene il regime forfettario sia stato introdotto per semplificare la dichiarazione dei redditi, la sua applicazione può comportare comunque complessità, specialmente per coloro che operano in settori con particolari caratteristiche o che desiderano effettuare investimenti significativi.
  5. Mancanza di incentivi alla trasparenza e alla dichiarazione: Il forfettario potrebbe ridurre gli incentivi per i contribuenti a mantenere un’adeguata documentazione e trasparenza contabile, poiché le imposte sono basate su parametri fissi piuttosto che su dati finanziari reali.
  6. Effetti sulle entrate fiscali: Sebbene il regime forfettario possa semplificare la tassazione per alcuni contribuenti, potrebbe comportare una riduzione delle entrate fiscali complessive, soprattutto se un numero significativo di contribuenti adotta questo regime. Questo potrebbe avere un impatto sulla capacità dello Stato di finanziare servizi pubblici e programmi sociali.

In conclusione, l’eliminazione del regime forfettario in Italia potrebbe essere considerata per promuovere una maggiore equità fiscale, incentivare la crescita delle imprese e garantire una base imponibile più trasparente e accurata. Tuttavia, è importante valutare attentamente le possibili conseguenze e cercare soluzioni alternative per garantire la semplicità del sistema fiscale senza sacrificare l’equità e la sostenibilità finanziaria.

Approfondimenti:

  1. A che punto è l’evasione
  2. La flat tax delle partite Iva ha ridotto l’evasione?
  3. Un fatto semplice-semplice sull’evasione fiscale

Costo: N/A

Tassazione Equa e Responsabile

Il nostro impegno è costruire un sistema fiscale equo, sano e responsabile, in cui la tassazione del patrimonio immobiliare svolge un ruolo chiave. Questa scelta è guidata da principi di equità, efficienza e responsabilità sociale. Ecco le ragioni per cui crediamo che la tassazione degli immobili sia giusta e necessaria per il progresso del nostro paese:

  1. Minore Distorsione Fiscale: La tassazione degli immobili è meno distortiva rispetto ad altre imposte. Riduce gli incentivi per comportamenti economici dannosi, garantendo una maggiore stabilità e coerenza nelle decisioni finanziarie.
  2. Difficoltà di Evasione: La tassazione immobiliare è meno soggetta all’evasione, contribuendo a ridurre i costi sociali associati alla riscossione fiscale. Ciò aumenta l’efficienza del sistema fiscale, assicurando che tutti contribuiscano in modo equo.
  3. Finanziamento dei Costi Sociali: Gli immobili generano costi sociali diversificati, come l’infrastruttura e i servizi pubblici. La tassazione degli immobili fornisce una fonte di finanziamento diretto per queste necessità, garantendo che chi beneficia di tali servizi contribuisca proporzionalmente.
  4. Equità Generazionale: La tassazione immobiliare contribuisce a una redistribuzione minima del potere d’acquisto, orientando il supporto finanziario dalle generazioni più anziane a quelle più giovani. Questi ultimi sono chiave per la crescita economica e hanno bisogno di lavoro e reddito per contribuire al futuro del paese.
  5. Responsabilizzazione delle Autorità Locali: La tassazione degli immobili è essenziale per rendere fiscalmente responsabili e autonome le autorità locali. È la principale fonte di imposizione su cui comuni e regioni possono esercitare un controllo efficace, fornendo risorse necessarie per offrire servizi pubblici di qualità.
  6. Allineamento Internazionale: L’attuale livello di tassazione immobiliare in Italia è inferiore a quello di molti paesi che operano con successo. Incrementare questa tassazione ci permetterà di allineare le nostre politiche fiscali agli standard internazionali.

Riformare il sistema fiscale italiano parte anche da qui, rendendo questa imposta, in tutto o in parte, detraibile dai redditi delle persone fisiche. Questa scelta mira a garantire una società più giusta, sostenibile e in grado di affrontare le sfide future con fiducia. Parallelamente a ciò, si mira a favorire una tassazione progressiva e graduale, che preveda degli scaglioni più ampi rispetto a quelli odierni. Con tale proposito, si auspica l’inclusione nella Costituzione di un requisito che preveda che ogni riforma tributaria e ogni nuova imposta, tassa o contributo, debbano includere una fase di uscita graduale, volta a garantire che il sistema sia adeguatamente informato a criteri di progressività nella sua interezza.
L’obiettivo finale è assicurare al cittadino che, durante la modifica del sistema contributivo e tributario, il legislatore non possa creare alterazioni nelle aliquote marginali.

A titolo esemplificativo, consideriamo un sistema con aliquote progressive e ipotizziamo una riforma che modifica il limite tra due fasce di reddito da 50.000 a 40.000 euro. Senza una fase di uscita graduale, ciò potrebbe causare aumenti improvvisi delle tasse per coloro appena sopra il nuovo limite. Al contrario, con una fase di uscita graduale, il nuovo limite sarebbe applicato solo a una percentuale del reddito eccedente i 40.000 euro nell’anno successivo all’entrata in vigore della riforma, garantendo una transizione più equa.

In un altro scenario, i benefici fiscali potrebbero diminuire progressivamente al crescere del reddito anziché essere completamente eliminati oltre una determinata soglia, garantendo una transizione più graduale e riducendo gli impatti negativi per chi vede aumentare il proprio reddito di un solo euro.


Conformemente alle proposte precedenti concernenti la NIT e la revisione del forfettario e di tutti i regimi agevolati, ci impegniamo a non aumentare gli oneri fiscali statali, ma piuttosto a riallocare le imposte. Pertanto, l’obiettivo di riforma fiscale, che include la NIT, il forfettario, la riformulazione dell’IRPEF e la tassazione dei patrimoni immobiliari, non dovrebbe in alcun modo generare mancanze finanziarie.

Approfondimenti

Recupero di spesa: 9 miliardi di Euro

Spending Review per l’Efficienza Pubblica

Impegno a implementare una spending review ispirata ai successi britannici e finlandesi, con focus su:

Importanza della Spending Review:

Approfondimento: Perché in Italia le spending review non funzionano


Lavoro

Riduzione Realistica delle Pensioni per una Sostenibilità Equilibrata

Nel contesto di un approccio olistico alla riforma fiscale e previdenziale, si considera la necessità di implementare un taglio ponderato e realistico delle pensioni. Questa misura, accuratamente calibrata, mira a garantire la sostenibilità complessiva del sistema previdenziale e a preservare il benessere finanziario delle generazioni future.

Motivazioni:

  1. Sostenibilità Finanziaria a Lungo Termine:
    • La crescente longevità della popolazione e il cambiamento demografico rappresentano sfide significative per la sostenibilità del sistema pensionistico. Un taglio ponderato delle pensioni è proposto per garantire che le risorse disponibili siano sufficienti a coprire i costi previdenziali senza gravare eccessivamente sul bilancio pubblico.
  2. Equità Intergenerazionale:
    • L’equità tra le generazioni è fondamentale per la stabilità sociale ed economica. La riduzione delle pensioni è concepita come parte di un approccio bilanciato, affinché le generazioni future non debbano sostenere oneri finanziari insostenibili a causa di decisioni attuali.
  3. Adattamento alle Nuove Realità Economiche:
    • Le sfide economiche in evoluzione richiedono un adeguamento del sistema previdenziale per rispondere alle nuove realtà. Un taglio delle pensioni, attentamente calibrato, contribuirà a garantire la flessibilità del sistema di sicurezza sociale di fronte a cambiamenti economici e demografici.
  4. Preservazione di Altri Servizi e Benefici:
    • Il taglio delle pensioni è proposto in modo da preservare altri servizi e benefici sociali essenziali. Questa misura strategica assicura che le risorse limitate siano allocate in modo efficiente, mantenendo un equilibrio tra diversi settori cruciali per il benessere della società.
  5. Incentivazione alla Previdenza Privata:
    • Un taglio mirato delle pensioni potrebbe incentivare l’adesione a sistemi di previdenza privati. Questo stimola la responsabilità individuale per la pianificazione della pensione, contribuendo a ridurre la dipendenza esclusiva dal sistema pubblico e promuovendo una maggiore autonomia finanziaria.

È fondamentale sottolineare che qualsiasi riduzione delle pensioni deve essere calibrata con precisione, evitando impatti gravi sulle fasce più vulnerabili della popolazione e garantendo che coloro che hanno contribuito in modo significativo al sistema previdenziale siano trattati con equità. La trasparenza, il coinvolgimento pubblico e la comunicazione chiara sono essenziali per la comprensione e l’accettazione di una misura di questo tipo, orientata verso un futuro più sostenibile ed equo.
Per tutti questi motivi si ritiene di agire in tal senso attraverso la riduzione dell’adeguamento delle pensioni all’inflazione.

A tal fine proponiamo di rimuovere l’adeguamento al 100% dell’inflazione per tutti i pensionati e passare ad un sistema a scaglioni di adeguamento per almeno 5 anni.

Si propone di creare 6 scaglioni di reddito pensionistico come segue:

  1. da 0 a 9999
  2. da 10000 a 19999
  3. da 20000 a 29999
  4. da 30000 a 39999
  5. da 40000 a 49999
  6. da 50000

Su questi scaglioni si propone di applicare le seguenti rivalutazioni:

  1. 100%
  2. 80%
  3. 60%
  4. 40%
  5. 20%
  6. 0%

Approfondimenti

  1. UPB
  2. Corte Costituzionale

Recupero di spesa: 30 miliardi di Euro

Salario Minimo ed eliminazione dei CCNL

  1. Contrattazione decentralizzata:
    • La contrattazione decentralizzata si riferisce alla pratica di negoziare le condizioni di lavoro, inclusi i salari, a livello locale o settoriale anziché a livello nazionale. In un contesto lavorativo decentralizzato, le parti coinvolte (lavoratori e datori di lavoro) hanno maggiore autonomia e flessibilità nel determinare le condizioni contrattuali che meglio si adattano alle specifiche esigenze di un settore o di una regione.
  2. Salario minimo al 60% della mediana dei redditi provinciali:
    • La mediana dei redditi provinciali è il valore che si trova esattamente al centro di tutti i redditi nella provincia, separando la metà inferiore dalla metà superiore. La proposta suggerisce che il salario minimo dovrebbe essere fissato al 60% di questa mediana. In altre parole, il salario minimo dovrebbe rappresentare il 60% del reddito mediano provinciale.
    • Questo approccio collega il salario minimo direttamente al reddito medio della popolazione, riflettendo le condizioni economiche specifiche di una determinata provincia. Questo significa che il salario minimo sarà proporzionale al costo della vita e al tenore economico di quella particolare area geografica.

Implicazioni e obiettivi:

Questa combinazione di contrattazione decentralizzata e fissazione del salario minimo in relazione alla mediana dei redditi provinciali cerca di armonizzare la flessibilità necessaria per adattarsi alle condizioni locali con la necessità di garantire salari dignitosi e equi in tutta la nazione.

Approfondimenti:

  1. Nota Inapp
  2. Bollettino ADAPT
  3. Impatti Salario Minimo
  4. Memoria ISTAT

Costo: N/A

Riduzione contributi under 30

La proposta di ridurre progressivamente i contributi per i lavoratori under 30 a carico dell’impresa e del lavoratore, in parti eque, implementando un mix di criteri basati sull’età e sul reddito, mira a contrastare il fenomeno dei NEET (Not in Education, Employment, or Training) attraverso un approccio che incoraggia l’inserimento lavorativo di giovani e promuove la loro partecipazione attiva nell’ambito economico. Ecco perché questa proposta è significativa:

  1. Incentivare l’Occupazione Giovanile:
    • La riduzione progressiva dei contributi per i giovani favorisce l’accesso al mercato del lavoro, incentivando le aziende ad assumere talenti giovani. Questo può ridurre il rischio di disoccupazione giovanile e sostenere la transizione dalla fase educativa a quella lavorativa.
  2. Promuovere l’Indipendenza Finanziaria:
    • Riducendo i contributi per i giovani in modo progressivo, si sostiene la loro indipendenza finanziaria, consentendo loro di contribuire attivamente alla previdenza sociale senza un onere eccessivo nelle prime fasi della carriera lavorativa.
  3. Considerare la Variazione di Reddito:
    • L’inclusione di criteri basati sul reddito garantisce un approccio equo, poiché tiene conto delle disparità finanziarie tra i giovani lavoratori. Coloro con redditi più bassi possono beneficiare di una riduzione più significativa dei contributi, garantendo una maggiore equità nel sistema.
  4. Ridurre il Rischio NEET:
    • Facilitando l’accesso al mercato del lavoro attraverso incentivi fiscali, si contribuisce a ridurre il rischio che i giovani diventino NEET. Questa misura sostiene la partecipazione attiva alla società, prevenendo la disconnessione e l’inattività lavorativa.
  5. Favorire l’Investimento sulle Nuove Generazioni:
    • La proposta invia un segnale positivo riguardo all’investimento nelle nuove generazioni. La riduzione progressiva dei contributi rappresenta un modo concreto per dimostrare il riconoscimento del valore dei giovani nel contesto economico e sociale.
  6. Incoraggiare la Formazione Continua:
    • La misura potrebbe essere associata a programmi di formazione continua, incoraggiando i giovani a migliorare costantemente le proprie competenze e adattarsi alle esigenze del mercato del lavoro in evoluzione.
  7. Sostenere la Crescita Economica:
    • Attraverso l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, la proposta contribuisce alla crescita economica generale. I giovani, avendo più facilità nell’ottenere lavoro, possono diventare motori di innovazione e sviluppo.

La riduzione progressiva dei contributi per i lavoratori under 30, basata su un mix di età e reddito, si configura come una misura strategica per affrontare le sfide legate ai NEET, promuovendo l’occupazione giovanile e creando un ambiente favorevole alla partecipazione attiva dei giovani nella società e nell’economia.

Approfondimenti

Costo: 10 Miliardi di Euro


Imprese

Agevolazione per l’uscita dal forfettario

L’introduzione di un’agevolazione per l’uscita dal regime forfettario, incentrata sulla fusione o acquisizione di micro imprese e “finte partite IVA”, riveste una notevole importanza in quanto mira a promuovere diversi obiettivi fondamentali per lo sviluppo economico e la sostenibilità delle imprese. Ecco alcune ragioni chiave per cui questo punto è cruciale nel contesto del programma:

  1. Consolidazione del Settore Micro Imprese:
    • La facilitazione dell’uscita dal regime forfettario favorisce la possibilità di fusioni e acquisizioni tra micro imprese. Questo può portare a una maggiore consolidazione del settore, consentendo alle imprese di raggiungere economie di scala, migliorare la competitività e affrontare sfide operative in modo più efficace.
  2. Incentivo alla Regolarizzazione:
    • Molte “finte partite IVA” potrebbero operare nell’ombra dell’economia, evitando regolamentazioni e contributi fiscali. L’agevolazione per l’uscita dal forfettario rappresenta un incentivo concreto per queste realtà ad adeguarsi e regolarizzare la propria posizione fiscale, contribuendo così a un ambiente economico più trasparente.
  3. Crescita Sostenibile delle Micro Imprese:
    • Favorire fusioni o acquisizioni può stimolare la crescita sostenibile delle micro imprese, consentendo loro di accedere a risorse aggiuntive, condividere competenze e rischi, e investire in innovazione. Questo può contribuire a creare imprese più robuste e resilienti nel lungo termine.
  4. Semplificazione Amministrativa:
    • L’uscita dal regime forfettario può implicare una transizione verso un contesto fiscale più complesso ma anche più adattabile alle esigenze di imprese in crescita. L’agevolazione può accompagnare questo processo semplificando gli adempimenti amministrativi e fiscali con misure che agevolino la transizione.
  5. Generazione di Occupazione:
    • Le operazioni di fusione o acquisizione possono generare nuove opportunità occupazionali. L’agevolazione per l’uscita dal forfettario può dunque avere un impatto positivo sull’occupazione, contribuendo alla creazione di posti di lavoro in imprese che sperimentano una crescita significativa.

Questo punto è strategico perché promuove la crescita, la regolarizzazione e la competitività delle micro imprese, fornendo incentivi tangibili per un’economia più dinamica e resiliente.

Uno spunto di riflessione: La crescita italiana passa per le aggregazioni di imprese

Costo: N/A

Asili nido gratuiti

La proposta di fornire asili nido gratuiti si basa sull’obiettivo di garantire a tutte le famiglie l’accesso a servizi educativi di qualità per i bambini in età prescolare. I punti principali di questa proposta includono:

  1. Accessibilità Universale:
    • La proposta si impegna a rendere gli asili nido gratuiti e accessibili a tutte le famiglie, indipendentemente dal reddito, per garantire che ogni bambino abbia la possibilità di accedere a un ambiente educativo strutturato fin dalla prima infanzia.
  2. Supporto alle Famiglie Lavoratrici:
    • Gli asili nido gratuiti offrono un sostegno particolare alle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano, consentendo loro di conciliare meglio vita familiare e professionale e riducendo i costi associati alla cura dei bambini.
  3. Promozione dello Sviluppo Sociale ed Educativo:
    • La proposta mira a promuovere lo sviluppo sociale ed educativo dei bambini attraverso programmi pedagogici strutturati all’interno degli asili nido, preparandoli in modo ottimale per il passaggio alla scuola primaria.
  4. Riduzione delle Disparità Socioeconomiche:
    • Fornire asili nido gratuiti contribuisce a ridurre le disparità socioeconomiche, garantendo che l’accesso all’educazione prescolare non dipenda dal reddito familiare e che ogni bambino abbia la possibilità di iniziare il proprio percorso educativo in modo equo.
  5. Valorizzazione del Ruolo degli Operatori nei Nidi:
    • La proposta include investimenti nella formazione e nelle condizioni di lavoro degli operatori degli asili nido, riconoscendo l’importanza del loro ruolo nell’educazione e nel benessere dei bambini.
  6. Partenariati con il Settore Privato e la Società Civile:
    • Collaborazioni con il settore privato e la società civile possono arricchire ulteriormente l’offerta educativa negli asili nido, introducendo nuovi approcci e risorse per migliorare la qualità dell’istruzione prescolare.
  7. Consultazione e Partecipazione delle Comunità Locali:
    • La proposta promuove la consultazione e la partecipazione delle comunità locali nella progettazione e implementazione degli asili nido gratuiti, garantendo che rispondano alle esigenze specifiche di ciascuna comunità.
  8. Monitoraggio della Qualità:
    • La qualità degli asili nido gratuiti dovrebbe essere monitorata regolarmente per garantire che soddisfino gli standard educativi e di benessere dei bambini, contribuendo così a una crescita sana e positiva.

In conclusione, la proposta di fornire asili nido gratuiti è orientata a promuovere l’uguaglianza di opportunità, il benessere dei bambini e la conciliazione tra vita familiare e professionale, contribuendo così a costruire una società che investe nelle future generazioni sin dai primi anni di vita.

Uno spunto di riflessione: Con il nido gratis per tutti cresce l’intero paese*

Costo: 5.5 mld €

Riforma Taxi

Se si procedesse con la liberalizzazione del mercato dei taxi e contemporaneamente lo Stato decidesse di indennizzare i tassisti, si verrebbero a creare due categorie di operatori: quelli indennizzati e quelli non indennizzati. Per comprendere le dinamiche di mercato in questo contesto, possiamo esaminare il modello di equilibrio del monopolista.

  1. Fase Iniziale: Monopolio con Indennizzi
    • Monopolio: Inizialmente, il mercato dei taxi sarebbe controllato da un monopolista, che potrebbe essere rappresentato dall’insieme dei tassisti indennizzati. Questi operatori, avendo ricevuto indennizzi dallo Stato, avrebbero una maggiore capacità finanziaria e potrebbero mantenere i prezzi a livelli più bassi rispetto ai tassisti non indennizzati.
    • Barriere all’Entrata per i Non Indennizzati: I tassisti non indennizzati potrebbero trovarsi in una posizione svantaggiata a causa della concorrenza sleale da parte dei tassisti indennizzati. Le barriere finanziarie potrebbero impedire l’entrata di nuovi operatori nel mercato, in quanto i tassisti non indennizzati avrebbero difficoltà a competere sui prezzi.
  2. Effetti sul Prezzo e sulla Quantità di Servizi
    • Prezzi Bassi per i Tassisti Indennizzati: I tassisti indennizzati, avendo una maggiore sicurezza finanziaria, potrebbero mantenere prezzi più bassi.
    • Quantità Limitata di Servizi per i Tassisti Non Indennizzati: I tassisti non indennizzati, invece, potrebbero trovarsi in una situazione in cui non sono in grado di competere sui prezzi, limitando la quantità di servizi offerti.
  3. Esito non Concorrenziale
    • Persistenza del Monopolio Informale: Nonostante la liberalizzazione formale del mercato, potrebbe svilupparsi un monopolio informale, con i tassisti indennizzati che detengono una posizione dominante e i tassisti non indennizzati che faticano a competere.
    • Inequità Economica e Distorsioni del Mercato: L’indennizzo da parte dello Stato crea disuguaglianze economiche e distorsioni del mercato, con conseguenze negative sulla concorrenza effettiva e sull’efficienza economica.

La combinazione di liberalizzazione del mercato e indennizzi statali potrebbe non portare a un equilibrio concorrenziale effettivo. Le barriere finanziarie e la disparità tra i tassisti indennizzati e non indennizzati potrebbero mantenere una situazione di monopolio informale, compromettendo gli obiettivi di concorrenza e efficienza economica associati alla liberalizzazione dei mercati.

Pertanto si propone:

  1. NCC: Estensione della valenza licenza NCC su tutto il territorio Italiano;
  2. Messa a gara delle licenze, attraverso aste di secondo prezzo.

Spunti di riflessione

Riforma Balneari

Il programma politico propone di affrontare la problematica delle concessioni balneari in Italia, sottolineando l’urgente necessità di adeguarsi alle direttive europee sulla concorrenza.

Negli ultimi 15 anni, i governi italiani hanno difeso strenuamente la possibilità per i titolari di concessioni di mantenere il loro status senza gare, provocando conflitti con l’Unione europea. La recente mossa del governo Meloni di aumentare arbitrariamente la lunghezza delle coste italiane per dimostrare che le spiagge non sono risorse “scarse” ha ulteriormente complicato la situazione.

Il conflitto tra l’Italia e l’UE riguarda la proroga delle concessioni balneari senza gara, in contrasto con le norme europee, portando a sanzioni. La direttiva europea Bolkestein del 2006 richiede procedure pubbliche, trasparenti e imparziali per nuove concessioni e rinnovi. L’Italia ha risposto abrogando il “diritto di insistenza” nel 2010 ma prorogando le concessioni fino al 2033 nel 2018, portando a una nuova procedura d’infrazione nel 2020.

Il Consiglio di Stato ha stabilito che le concessioni in essere devono terminare entro il 31 dicembre 2023, ma il governo Meloni ha prorogato al 2024, violando la legge europea. La Commissione europea ha inviato un parere motivato nel novembre 2023, dando all’Italia due mesi per rispondere alle ripetute violazioni della Bolkestein. Nel frattempo, il governo Meloni ha cercato di contestare le richieste europee nominando un tavolo tecnico, il quale ha presentato una relazione sostenendo che le spiagge italiane non sono scarse.

Il nostro programma politico sottolinea la necessità di risolvere il conflitto giuridico, mettendo in evidenza le pratiche discutibili delle concessioni balneari in Italia. Allo stesso tempo, si evidenziano le differenze con altri paesi europei, dove le direttive sulla concorrenza nell’allocazione delle concessioni balneari non hanno generato conflitti simili. Infine, il programma propone di rivalutare i canoni demaniali marittimi legati alle concessioni, attualmente giudicati troppo bassi e inadeguati rispetto al beneficio ottenuto dai gestori.

Pertanto si propone una piena liberalizzazione del settore, garantendo la conformità alle norme europee migliorando la trasparenza e la concorrenza, e rivalutando i canoni per adeguarli al valore reale delle risorse demaniali.

Recupero di imposta: 500 milioni di Euro


Diritti sociali e civili

Legalizzazione degli stupefacenti e della prostituzione

La proposta di legalizzare tutte le droghe, affiancata da vincoli crescenti in relazione al livello di dipendenza e ai rischi per la salute, mira a introdurre un approccio innovativo e basato su evidenze scientifiche nella gestione della problematica delle sostanze stupefacenti. Qui si vuole sottolineare che la tossicodipendenza non sia un reato, ma una malattia, e come tale vada gestita. Sembra superfluo ricordarlo, tuttavia, va detto che qualsiasi sostanza stupefacente, dall’alcool ai barbiturici crea danni all’organismo, come la scienza medica ha ampiamente documentato. Inoltre, non esistono evidenze che l’utilizzo saltuario di determinate droghe possa portare inevitabilmente alla dipendenza. Gli stupefacenti oggi sono già liberi, pensiamo che la repressione non ne abbia ridotto la diffusione, ma anzi aumentato l’attrattività, il Proibizionismo è stato sconfitto dalla storia. Per tal motivo si ritiene fondamentale un cambio di prospettiva.

I punti chiave di questa proposta sono:

  1. Legalizzazione Ampia:
    • La legalizzazione di tutte le droghe indica la volontà di affrontare il problema della droga attraverso un cambio radicale nella politica, passando dalla proibizione a un modello di regolamentazione che permetta il consumo in maniera controllata.
  2. Vincoli Progressivi:
    • L’approccio dei vincoli progressivi sottolinea la consapevolezza che diverse sostanze comportano diversi livelli di rischio per la salute e di potenziale dipendenza. Questo sistema di regolamentazione permette di adattare le restrizioni in modo proporzionale alla pericolosità di ciascuna sostanza.
  3. Valutazione della Salute e della Dipendenza:
    • L’introduzione di vincoli basati sulla salute e sulla dipendenza indica l’importanza di un approccio scientifico nella definizione delle politiche. Questo comprende la valutazione continua dei rischi per la salute e il potenziale di dipendenza di ciascuna sostanza.
  4. Prevenzione e Trattamento:
    • L’approccio prevede anche un forte impegno nella prevenzione e nel trattamento delle dipendenze. L’intento è indirizzare le risorse verso la riduzione dei danni, l’educazione sulla salute e la fornitura di supporto a coloro che lottano contro le dipendenze.
  5. Riduzione del Mercato Illecito:
    • Legalizzando e regolamentando le droghe, si mira a ridurre il mercato illegale, togliendo il controllo delle sostanze stupefacenti dalle mani del crimine organizzato e favorendo la sicurezza pubblica.
  6. Approccio Progressista:
    • La proposta riflette un approccio progressista alla politica sulle droghe, cercando di affrontare la questione in modo più pragmatico e adattabile, basato su dati scientifici e sulla comprensione delle complesse dinamiche sociali legate all’uso di sostanze stupefacenti.
  7. Riduzione del Carico Penale:
    • Legalizzando, si cerca di ridurre il carico penale associato alla gestione delle droghe, permettendo alle risorse giudiziarie e di applicazione della legge di concentrarsi su questioni più gravi e sulla prevenzione delle dipendenze.

In conclusione, questa proposta mira a rivoluzionare l’approccio alle droghe, spostando l’attenzione dalla criminalizzazione verso un modello di regolamentazione che tiene conto delle sfumature di salute pubblica e dipendenza, cercando al contempo di ridurre il mercato illegale e migliorare la sicurezza pubblica.

Accanto alla legalizzazione delle sostanze stupefacenti, crediamo sia importante al fine di combattere le Mafie procedere con la legalizzazione della prostituzione, un argomento complesso e dibattuto che coinvolge molteplici prospettive etiche, sociali ed economiche. Qui di seguito sono presentati i nostri argomenti a favore della legalizzazione della prostituzione:

  1. Diritti Individuali e Autonomia: La legalizzazione permette alle persone di scegliere liberamente il proprio lavoro, compresa la prostituzione, senza essere perseguitate legalmente. Sostenitori di questa posizione ritengono che gli adulti dovrebbero avere il diritto di decidere come utilizzare il proprio corpo e di svolgere attività sessuali consensuali a fini finanziari.
  2. Protezione delle Lavoratrici e dei Lavoratori del Sesso: La legalizzazione offre un quadro normativo che può garantire migliori condizioni di lavoro e sicurezza per le persone coinvolte nel settore. Attraverso la regolamentazione, è possibile imporre standard di igiene, prevenire lo sfruttamento e combattere la tratta di esseri umani.
  3. Controllo e Tassazione: La legalizzazione permette ai governi di esercitare un controllo sul settore della prostituzione. Attraverso la tassazione, i proventi derivanti dalle attività sessuali potrebbero essere destinati a servizi sociali, prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili o programmi di recupero per le persone coinvolte nella prostituzione.
  4. Riduzione del Crimine Organizzato: La legalizzazione può contribuire a ridurre l’influenza del crimine organizzato nel settore, poiché permette alle autorità di monitorare e regolamentare l’industria. Ciò potrebbe facilitare il contrasto alla tratta di esseri umani e alle altre attività illegali associate alla prostituzione.
  5. Sociale e Culturale: La legalizzazione potrebbe contribuire a cambiare la percezione sociale della prostituzione, riducendo lo stigma nei confronti delle persone coinvolte e facilitando l’accesso a servizi sanitari e sociali.

Approfondimenti:

Perche’ e’ giusto legalizzare le d….e. Contributo di Gianni Carboni

Recupero di gettito: 10 miliardi di Euro

Riforma scolastica sulla base del modello charter school

La proposta di riforma scolastica basata sul modello charter school indica l’intenzione di adottare un approccio che si ispira al sistema di charter school per migliorare il sistema educativo. I principali aspetti di questa proposta includono:

  1. Autonomia e Flessibilità:
    • Il modello charter school prevede una maggiore autonomia per le scuole, consentendo loro di sviluppare programmi educativi adattati alle esigenze specifiche degli studenti e della comunità. La riforma mira a fornire maggiore flessibilità alle istituzioni scolastiche.
  2. Scelta dei Genitori e degli Studenti:
    • Il modello charter school promuove la scelta delle scuole da parte dei genitori e degli studenti, permettendo loro di selezionare istituti educativi che meglio rispondano alle esigenze individuali. La riforma cerca di ampliare le opzioni disponibili per le famiglie.
  3. Accountability e Valutazione delle Prestazioni:
    • Il modello charter school prevede una maggiore accountability attraverso la valutazione delle prestazioni. La riforma cerca di introdurre meccanismi di valutazione efficaci per garantire la qualità dell’istruzione e il raggiungimento degli obiettivi educativi.
  4. Innovazione Pedagogica:
    • I charter school sono spesso laboratori di innovazione pedagogica, sperimentando nuovi metodi di insegnamento e approcci educativi. La riforma promuove la condivisione delle migliori pratiche e l’adozione di metodologie innovative a livello nazionale.
  5. Partenariati con il Settore Privato:
    • Il modello charter school può coinvolgere il settore privato attraverso partenariati e sponsorizzazioni. La riforma può prevedere politiche per incoraggiare la collaborazione con enti privati al fine di arricchire l’offerta educativa.
  6. Riduzione delle Disparità Educative:
    • La riforma cerca di ridurre le disparità educative, assicurando che l’accesso a un’istruzione di qualità sia equamente distribuito, indipendentemente dalla zona geografica o dal contesto socioeconomico degli studenti.
  7. Formazione Continua per gli Insegnanti:
    • Il modello charter school spesso sottolinea l’importanza della formazione continua per gli insegnanti. La riforma cerca di investire nelle opportunità di sviluppo professionale per migliorare le competenze del corpo docente.
  8. Partecipazione della Comunità:
    • Il modello charter school coinvolge attivamente la comunità nella gestione e nella supervisione delle scuole. La riforma mira a promuovere la partecipazione della comunità nella definizione delle politiche educative locali.

Questa proposta di riforma scolastica si basa sul modello charter school con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’istruzione, favorire l’innovazione pedagogica, e fornire maggiore scelta e flessibilità agli studenti e alle loro famiglie.

Spunti di riflessione

Costo: N/A

Matrimonio per coppie dello stesso

La proposta di consentire il matrimonio per coppie dello stesso sesso riflette il principio fondamentale dell’uguaglianza di diritti e opportunità. I punti chiave di questa proposta includono:

  1. Diritti Uguaglianze:
    • La proposta sottolinea il diritto fondamentale delle coppie dello stesso sesso di godere degli stessi diritti e responsabilità legali associati al matrimonio riconosciuto per le coppie eterosessuali. Ciascuna coppia dovrebbe avere accesso alle stesse opportunità, indipendentemente dall’orientamento sessuale.
  2. Eliminazione di Discriminazioni:
    • Consentire il matrimonio per coppie dello stesso sesso mira a eliminare qualsiasi forma di discriminazione basata sull’orientamento sessuale. Tutti i cittadini devono godere degli stessi diritti senza distinzioni, contribuendo a una società più inclusiva e tollerante.
  3. Riconoscimento Legale delle Unioni:
    • La proposta riconosce la necessità di legalizzare e riconoscere giuridicamente le unioni tra persone dello stesso sesso. Ciò implica l’estensione di diritti, benefici e protezioni legali previsti per il matrimonio.
  4. Tutela della Famiglia:
    • Riconoscere il matrimonio per coppie dello stesso sesso sottolinea la volontà di proteggere e sostenere la diversità delle famiglie presenti nella società. Ogni famiglia, indipendentemente dalla composizione, merita rispetto e riconoscimento legale.
  5. Rispetto per la Libertà Individuale:
    • La proposta rispetta la libertà individuale e il diritto di ogni individuo di scegliere il proprio partner di vita, senza restrizioni basate sull’orientamento sessuale. Questo promuove un approccio di tolleranza e accettazione delle differenze.
  6. Impatto Sociale Positivo:
    • La legalizzazione del matrimonio per coppie dello stesso sesso può avere un impatto positivo sulla società, promuovendo valori di uguaglianza, inclusione e rispetto reciproco. Ciò contribuisce a una cultura di accettazione e convivenza pacifica.
  7. Legittimazione Sociale:
    • Consentire il matrimonio per coppie dello stesso sesso legittima socialmente tali unioni, riconoscendo ufficialmente il loro impegno e la loro relazione. Ciò può contribuire a una maggiore stabilità e benessere per le coppie e le famiglie coinvolte.

In conclusione, la proposta di permettere il matrimonio per coppie dello stesso sesso riflette l’impegno per una società più equa e rispettosa delle diversità, garantendo a tutti i cittadini il diritto di accedere alle istituzioni matrimoniali senza discriminazioni basate sull’orientamento sessuale.

Adozione anche per coppie dello stesso stesso

La proposta di estendere il diritto all’adozione anche alle coppie dello stesso sesso è incentrata sull’idea di garantire pari opportunità e diritti di genitorialità a tutte le coppie, indipendentemente dall’orientamento sessuale. I principali elementi di questa proposta includono:

  1. Uguaglianza di Diritti:
    • La proposta mira a garantire che le coppie dello stesso sesso abbiano gli stessi diritti delle coppie eterosessuali in termini di adozione. Questo sottolinea l’importanza di un approccio basato sull’uguaglianza e l’eliminazione di discriminazioni basate sull’orientamento sessuale.
  2. Protezione dei Diritti dei Bambini:
    • Estendere il diritto all’adozione alle coppie dello stesso sesso tiene conto del principio che ciò che è prioritario nell’adozione è il benessere e la tutela dei diritti dei bambini. L’abilità di fornire un ambiente amorevole e stabile dovrebbe essere il criterio principale, indipendentemente dall’orientamento sessuale dei genitori adottivi.
  3. Approccio Basato sulle Competenze Genitoriali:
    • La proposta promuove un approccio basato sulle competenze genitoriali, valutando la capacità di fornire amore, supporto e un ambiente stabile per il bambino. L’orientamento sessuale dei genitori non dovrebbe essere un ostacolo per l’adozione se dimostrano di avere le qualità necessarie per essere genitori responsabili.
  4. Sostegno alle Famiglie:
    • Consentire l’adozione anche per coppie dello stesso sesso riflette il sostegno alle diverse forme di famiglia presenti nella società. La diversità delle famiglie è un elemento positivo e fornire opportunità di adozione contribuisce a costruire una società più inclusiva.
  5. Riconoscimento del Legame Affettivo:
    • La proposta riconosce e valorizza il legame affettivo che può svilupparsi tra genitori dello stesso sesso e il bambino adottato. Questo legame è centrale per il benessere emotivo e psicologico del bambino.
  6. Impatto Positivo sulla Società:
    • Estendere il diritto all’adozione alle coppie dello stesso sesso può avere un impatto positivo sulla società, promuovendo l’accettazione della diversità e contribuendo a combattere pregiudizi e stereotipi.

In conclusione, la proposta di consentire l’adozione anche per coppie dello stesso sesso si basa sul principio di uguaglianza di diritti e offre alle famiglie LGBTQ+ la possibilità di realizzare il desiderio di diventare genitori attraverso l’adozione, contribuendo alla creazione di una società più inclusiva e rispettosa della diversità familiare.

Utero in affitto

La proposta di legalizzare l’utero in affitto riflette un approccio che riconosce la diversità delle scelte riproduttive e mira a fornire un quadro giuridico e etico per regolamentare questa pratica. I punti chiave di questa proposta includono:

  1. Diritto alla Scelta Riproduttiva:
    • La proposta sottolinea il diritto fondamentale delle persone di fare scelte informate sulla propria salute riproduttiva. Legalizzare l’utero in affitto offre alle coppie che non possono portare avanti una gravidanza la possibilità di realizzare il desiderio di avere figli.
  2. Regolamentazione Etica:
    • La proposta mira a stabilire una regolamentazione rigorosa ed etica dell’utero in affitto, garantendo la tutela dei diritti e del benessere delle donne surrogate, nonché dei genitori intenzionali e del bambino a cui verrà dato alla luce.
  3. Consapevolezza e Informazione:
    • La legalizzazione dell’utero in affitto dovrebbe essere accompagnata da sforzi significativi per aumentare la consapevolezza e fornire informazioni approfondite sulle implicazioni fisiche, emotive e sociali di questa pratica. La trasparenza è essenziale per consentire scelte informate.
  4. Protezione dei Diritti delle Donne Surrogate:
    • La proposta si impegna a garantire la protezione dei diritti delle donne surrogate, inclusi la libertà di scelta, la remunerazione equa, l’accesso alle cure mediche necessarie e il supporto psicologico.
  5. Protezione dei Diritti dei Genitori Intenzionali:
    • Legalizzare l’utero in affitto implica anche garantire i diritti dei genitori intenzionali, compresi i diritti di genitorialità e il riconoscimento legale della loro relazione con il bambino.
  6. Monitoraggio e Regolamentazione Continua:
    • La proposta prevede un sistema di monitoraggio costante e regolamentazione continua per garantire che l’utero in affitto sia gestito in modo etico, senza sfruttamento e con attenzione alla salute e al benessere di tutte le parti coinvolte.
  7. Diritto al Ricorso Legale:
    • Le persone coinvolte in un contratto di utero in affitto dovrebbero avere il diritto di ricorrere a vie legali in caso di controversie o violazioni del contratto, garantendo un ambiente giuridico sicuro e protetto.

In conclusione, la proposta di legalizzare l’utero in affitto pone l’accento sulla tutela dei diritti, sull’etica e sulla consapevolezza, cercando di creare un quadro giuridico che riconosca e regolamenti in modo adeguato questa pratica nel rispetto dei diritti umani e delle scelte individuali.

Ius Scholae

La proposta di istituire l’Ius Scholae, o diritto all’istruzione, è un impegno per garantire a ogni individuo il pieno accesso a un’educazione di qualità. I punti chiave di questa proposta includono:

  1. Accesso Universale all’Istruzione:
    • L’Ius Scholae sottolinea il diritto di ogni individuo, indipendentemente da età, genere, provenienza socioeconomica o altre caratteristiche, di accedere a un’istruzione di qualità senza discriminazioni.
  2. Cicli di Istruzione Obbligatori:
    • La proposta mira a stabilire cicli di istruzione obbligatori che coprano almeno l’istruzione primaria e secondaria, garantendo che ogni individuo acquisisca almeno una base educativa fondamentale.
  3. Risorse Adeguate:
    • L’Ius Scholae s’impegna a fornire le risorse necessarie per garantire che le istituzioni educative abbiano personale qualificato, infrastrutture adeguate, materiali didattici e strumenti tecnologici per supportare l’apprendimento.
  4. Inclusività ed Educazione Speciale:
    • La proposta promuove l’inclusività nell’ambiente educativo, garantendo l’accesso a un’educazione di qualità per gli studenti con disabilità attraverso programmi di educazione speciale e l’adattamento delle strutture scolastiche.
  5. Programmi di Borse di Studio e Sostegno Finanziario:
    • L’Ius Scholae prevede l’implementazione di programmi di borse di studio e sostegno finanziario per garantire che l’istruzione sia accessibile anche alle famiglie a basso reddito.
  6. Formazione Continua per gli Insegnanti:
    • La proposta si impegna a investire nella formazione continua degli insegnanti, assicurando che essi siano dotati delle competenze più aggiornate e possano fornire un’istruzione di qualità.
  7. Partenariati con il Settore Privato e la Società Civile:
    • L’Ius Scholae promuove la collaborazione con il settore privato e la società civile per arricchire l’esperienza educativa, offrendo opportunità di apprendimento attraverso stage, mentorship e altri programmi collaborativi.
  8. Promozione della Cultura dell’Istruzione:
    • La proposta cerca di promuovere una cultura in cui l’istruzione sia valorizzata e considerata fondamentale per lo sviluppo individuale e collettivo, incoraggiando la partecipazione attiva degli studenti e delle loro famiglie nel processo educativo.
  9. Monitoraggio e Valutazione del Sistema Educativo:
    • L’Ius Scholae prevede un sistema di monitoraggio e valutazione costante del sistema educativo per identificare aree di miglioramento e garantire l’efficacia delle politiche implementate.

In conclusione, la proposta di istituire l’Ius Scholae rappresenta un impegno per garantire l’uguaglianza nell’accesso all’istruzione e creare un ambiente educativo che promuova lo sviluppo integrale degli individui, contribuendo a costruire una società più equa e prospera.

Legalizzazione Eutanasia

La proposta di legalizzare l’eutanasia riflette la volontà di fornire agli individui il diritto di decidere sulla propria fine di vita, in condizioni di sofferenza insopportabile e incurabilità. I principali elementi di questa proposta includono:

  1. Autonomia del Paziente:
    • La legalizzazione dell’eutanasia sottolinea il principio fondamentale dell’autonomia del paziente, garantendo a ciascun individuo il diritto di prendere decisioni consapevoli sulla propria vita e morte.
  2. Condizioni Rigorose e Verifica Medica:
    • La proposta prevede condizioni rigorose e un processo di verifica medica per garantire che l’eutanasia sia praticata solo in situazioni di sofferenza insopportabile e di malattia incurabile. La decisione dovrebbe essere presa con l’assistenza di professionisti sanitari qualificati.
  3. Dichiarazioni Anticipate e Consenso Informato:
    • La legalizzazione dell’eutanasia dovrebbe includere la possibilità per gli individui di formulare dichiarazioni anticipate riguardo alle loro preferenze sulla fine di vita, insieme a un consenso informato durante il periodo in cui la decisione viene effettivamente presa.
  4. Supporto Psicologico e Palliativo:
    • La proposta si impegna a garantire che l’eutanasia sia l’ultima opzione, dopo che il paziente ha ricevuto adeguato supporto psicologico e cure palliative per alleviare la sofferenza fisica e psicologica.
  5. Controllo e Monitoraggio Adeguato:
    • La legalizzazione dell’eutanasia richiede un sistema di controllo e monitoraggio adeguato per garantire che la procedura venga eseguita in conformità con la legge e nel rispetto dei diritti del paziente.
  6. Diritto di Rifiutare Trattamenti Medici:
    • La proposta riconosce il diritto del paziente di rifiutare trattamenti medici inutili o invasivi, sostenendo la decisione consapevole di mettere fine alle sofferenze insopportabili.
  7. Dibattito Sociale e Consenso Pubblico:
    • La legalizzazione dell’eutanasia dovrebbe essere preceduta da un ampio dibattito sociale e ottenere un consenso pubblico significativo. Questo assicurerà che la società rifletta sulle implicazioni etiche e morali di una tale decisione.
  8. Formazione Adeguata per Operatori Sanitari:
    • Gli operatori sanitari dovrebbero ricevere una formazione adeguata per affrontare situazioni legate all’eutanasia, garantendo il rispetto della volontà del paziente e la gestione etica di tali decisioni.

In conclusione, la proposta di legalizzare l’eutanasia è orientata a rispettare la volontà individuale di fronte alla sofferenza insopportabile, cercando di garantire un quadro legale e medico rigoroso, etico e trasparente. La questione è complessa e richiede una riflessione approfondita sulla dignità umana, l’autonomia individuale e il ruolo della medicina nella gestione della fine della vita.


Riforme costituzionali

Federalismo

  1. Federalismo:
    • L’implementazione del federalismo porta con se una maggiore decentralizzazione del potere dal governo centrale a entità più locali, come regioni o province. Questo permette una maggiore autonomia decisionale a livello locale e una risposta più adattabile alle esigenze specifiche di ciascuna area geografica.
  2. Eliminazione Regioni:
    • La proposta si incentra sull’eliminazione delle attuali regioni. Questa mossa mira a semplificare l’apparato amministrativo e a distribuire in modo più equo il potere decisionale. Nel dibattito economico sulla dimensione ideale per l’unità base del federalismo, l’obiettivo è trovare un giusto compromesso.
    • La configurazione ottimale dovrebbe consistere in un numero considerevole di unità periferiche, con competenze sovrapposte e dimensioni tali da massimizzare la concorrenza tra di loro, riducendo al minimo la possibilità di coordinamento a fini redistributivi. Si eviteranno così entità con un peso politico ed economico sproporzionato e meccanismi decisionali che concedono poteri di veto a giurisdizioni più piccole.
    • Determinare la dimensione adatta delle giurisdizioni periferiche è cruciale per ottimizzare il trade-off tra efficienza nella fornitura di servizi pubblici e controllo politico da parte degli elettori. Questo suggerisce che diverse unità amministrative possono fornire servizi diversi, rispettando la regola generale che i cittadini debbano poter beneficiare direttamente dei servizi e essere risarciti per i costi imposti da altre giurisdizioni.
  3. Accorpamento Comuni <5k abitanti:
    • Riteniamo che sia fondamentale, ai fini dei punti precedenti, raggruppare, accorpare o fondere l’unità amministrativa dei comuni che hanno meno di 5.000 abitanti. L’obiettivo è razionalizzare e ottimizzare le risorse, semplificando la gestione amministrativa e migliorando l’efficienza dei servizi locali.

Implicazioni e Obiettivi:

In sintesi, la proposta cerca di riformare la struttura amministrativa italiana attraverso il federalismo, la semplificazione e l’ottimizzazione delle unità amministrative, con l’obiettivo di promuovere efficienza, equità territoriale e sostenibilità finanziaria.

Alcuni spunti di riflessione: M. Boldrin, A. Rustichin, La crisi italiana. Ipotesi sul federalismo possibile 

Costo: N/A


Politica Internazionale e Europa

Sostegno incondizionato all’Ucraina

La proposta di destinare il 2% del PIL alle spese militari sottolinea l’impegno a rafforzare la difesa nazionale in risposta all’invasione russa in Ucraina. Include solidarietà con l’Ucraina, il rispetto degli obblighi NATO, il potenziamento delle capacità difensive, la partecipazione attiva alle operazioni NATO, la modernizzazione delle forze armate e la promozione della diplomazia internazionale. La proposta mira anche a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di questi investimenti per la sicurezza nazionale.

Riforma del Patto di Stabilità e Crescità

Gli sforzi per riformare il Patto di Stabilità e Crescita hanno registrato un impatto limitato. Ci impegniamo in Italia e proponiamo a livello europeo di rispettare il principio che un aumento della crescita superiore al carico medio del debito debba essere seguito da un avanzo di bilancio.

Modificare la PAC

Ci impegniamo a riorientare i contributi PAC (Politica Agricola Comune) per promuovere la produzione di carne sintetica e alternative sostenibili all’agricoltura, come OGM e Insetti. La transizione verso modelli agricoli e di allevamento più ecologici è fondamentale per affrontare sfide ambientali e promuovere la sicurezza alimentare, necessariamente deve passare dal legislatore Europeo.


Tabella riassuntiva

Dati in Miliardi di Euro